La seo (acronimo di search engine optimizazion) è tra le materie del web marketing che più mi ha appassionato.
Non a caso la maggioranza dei miei articoli trattano la questione seo.
Tra i più importanti cito:
➡ il seo copywriting per scalare la vetta di google
➡ come aumentare la velocità di caricamento delle pagine di wordpress
➡ il procedimento step by step per creare un blog
➡ il nome dominio adatto alla tua nuova attività
Mi sembrava doveroso proporre una guida seo per principianti generale che riassuma la disciplina intorno la seo.
In questo articolo introdurrò il concetto di seo, poi andrò nello specifico e parlerò di seo onpage, onsite e offsite.
Ti darò alcune dritte per non farti penalizzare da google e infine ti presenterò un’infografica generale che puoi liberamente condividere.
Bene, direi che è il momento di iniziare!
Pronti, via!! 😀
Cosè la SEO
La seo è l’arte di riuscire a posizionare il nostro articolo nella prima pagina dei motori di ricerca (nel nostro caso su Google).
Più precisamente devi riuscire a posizionare delle parole chiave ben pianificate in prima pagina.
Ad esempio intendo posizionare questa guida in prima pagina come “guida seo per principianti”.
Per cui utilizzerò delle tecniche seo on page per ottimizzare il mio contenuto secondo quella parola chiave e alcune correlate.
Riuscire a comprendere la seo non è semplice…
… tuttavia grazie a questa guida pratica capirai le tecniche che sono alla base dell’ottimizzazione sui motori di ricerca.
Per semplificare questo concetto ti faccio un ulteriore esempio:
Immagina che un tuo amico ti ha parlato della nuova moda del momento, diciamo degli fidget spinner (sì lo so che non sono più di moda! 😛 )
Ti ha incuriosito e fai una ricerca su google con la parola chiave “fidget spinner”.
Google ti ha risposto fornendoti i dati che ha ritenuto più attinenti alla tua ricerca.
L’ordine con cui ti ha mostrato tali risultati non è dettato dal caso, ma da regole ben definite (google stessa ha riferito di tenere in considerazione più di 200 fattori per il posizionamento delle parole chiave).
La seo è quindi quell’attività volta a rispettare queste regole per scalare la vetta nei risultati di ricerca.
Ora ti starai chiedendo: “ma a cosa serve la SEO?”
Vediamolo insieme nel prossimo paragrafo 😉
A cosa serve la SEO
Per spiegare a cosa serve la SEO ritorniamo all’esempio precedente sui fidget spinner.
Questo è uno screen dei primi 10 risultati che google mostra:
Come avrai notato ci sono anche degli e-commerce tra i risultati: amazon, gioco.it, gearbest…
Nel 2017, anno in cui è diventato il gadget del momento, è stato tra gli articoli più venduti in Italia.
Puoi immaginare quanto fosse importante ritrovarsi nelle prime posizioni/in prima pagina su google?
Gli e-commerce in prima pagina ne hanno guadagnato in termini di:
✅ posizionamento del brand;
✅ reputazione;
✅ visitatori;
✅ clienti;
✅ fatturato.
Fare seo è fondamentale per chiunque desideri aprire un proprio business online.
Un sito senza visitatori è inutile…
… non guadagnerai niente e inizierai a dubitare delle tue capacità abbandonando il tuo progetto dopo poco tempo.
Inoltre devi sapere che gli utenti percepiscono che un risultato in prima pagina sia più affidabile/più autorevole rispetto ad uno che si trova dalla seconda pagina in poi.
Prova a pensare quante volte sei andato a vedere ciò che google aveva da offrirti in seconda pagina.
Mai o quasi mai?
È un comportamento normalissimo, la maggioranza delle persone (se non tutte) non andrà mai a vedere la seconda pagina dei motori di ricerca.
Hai capito ora l’importanza della seo?
Nei miei articoli/guide ho spesso parlato di ottimizzazione, indicizzazione e posizionamento.
Questi termini sono sinonimi?
No, tutt’altro…
… vediamo insieme le differenze.
Cos’è l’ottimizzazione
La parola ottimizzazione riguarda l’adozione di particolari tecniche volte a rendere le pagine del tuo blog il più possibile in linea con le regole dell’algoritmo di google.
Ottimizzare il proprio sito significa dunque applicare le regole SEO facendo sì che il bot/lo spider di google si accorga che il tuo articolo è migliore rispetto a quello della concorrenza e che merita il primo posto/la prima pagina nella serp (i risultati organici dei motori di ricerca) di google.
L’indicizzazione nei motori di ricerca
L’indicizzazione è l’attività volta a far sapere ai motori di ricerca che noi esistiamo/che il nostro sito è pronto e deve essere scansionato dagli spider/bot.
Devi sapere che puoi decidere te quali pagine/articoli far scansionare a google e quali no.
Come?
Con dei plugin come yoast by seo o rankmath.
➡ Come faccio a capire se gli articoli/pagine del mio sito sono stati indicizzati da google?
Molto semplice.
Ipotizziamo che il tuo sito abbia il seguente dominio: www . Pincopallino . Com
Vai su google e digita: site:www. Pincopallino . Com
Google ti riporterà tutte le pagine e gli articoli che ha indicizzato.
➡ Posso fare la stessa cosa anche con bing, yahoo, yandex…?
Sì! questa procedura è la stessa per tutti i motori di ricerca.
➡ Come faccio ad indicizzare gli articoli del mio sito?
Questa fase è un po’ lunga e la vedremo in seguito.
Il posizionamento su Google
Il posizionamento è la posizione che occupa il tuo articolo nella serp dei motori di ricerca.
Migliore è il posizionamento e maggiore sarà la visibilità del tuo articolo tra i risultati e maggiore sarà la possibilità di ricevere visite.
L’ulteriore passo è quello di trasformare i visitatori in lead, poi da lead a clienti ed infine a veri fan del tuo brand.
Ora ti spiego quando sono usati questi tre termini generici.
▶ Prima di tutto viene l’ottimizzazione del contenuto del tuo articolo, poi l’indicizzazione ed infine il posizionamento.
Migliore è l’ottimizzazione e migliore sarà il posizionamento.
Hai capito ora la differenza tra indicizzazione, ottimizzazione e posizionamento?
Puoi avere una pagina indicizzata e mal posizionata (dall’11° risultato in poi) ma non puoi avere una pagina non indicizzata e posizionata.
Potresti avere una pagina ottimizzata bene, indicizzata e ben posizionata per una determinata parola chiave come potresti avere un articolo ottimizzato male, indicizzato e mal posizionato.
La seo ha tre aree ben definite da ottimizzare:
1️⃣ seo on page;
2️⃣ seo on site;
3️⃣ seo off site.
Nel prossimo paragrafo ti spiegherò cos’è la seo on page.
La SEO on page
Ottimizzare la seo onpage significa migliorare i contenuti delle pagine del tuo blog, della scelta delle parole chiave, della struttura dei contenuti…
Mi piace definire la seo onpage come l’arte di ottimizzare un articolo/una pagina del tuo sito per farlo/a scalare nella prima pagina di google.
Molte attività di miglioramento riguarderanno dunque quella branca della SEO definita seo copywriting.
Riassumendo, l’articolo di seo copywriting afferma che una pagina è ottimizzata se:
- il titolo del tuo articolo contiene la parola chiave ed attira l’attenzione;
- soddisfa le intenzioni di ricerca dell’utente (SEO semantica);
- è di alta qualità (deve essere di qualità superiore rispetto alle pagine che si trovano nelle prime 10 posizioni);
- l’introduzione è coinvolgente e contiene la parola chiave;
- inserisci la parola chiave o suoi sinonimi al suo interno;
- il capitolo delle conclusioni contiene la parola chiave ed una chiamata all’azione (like sui social, scarica ebook gratuito, guardare un webinar…);
- il tag title (il titolo che uscirà nella serp) contiene la parola chiave ed è accattivante;
- contiene una meta description (la descrizione che appare dopo il tag title) che non supera i 160 caratteri ed è accattivante (aumenta il tasso di click dei visitatori);
- contiene link interni ovvero link verso altri articoli del tuo blog;
- contiene link esterni ovvero link verso fonti autorevoli;
- utilizzi in modo corretto i tag h1,h2,h3,h4,h5,h6;
- non è un duplicato di un’altra pagina (non copiare, Google se ne accorge e ti penalizza!);
- l’url contiene la parola chiave;
- utilizzi lo storytelling per coinvolgere le persone.
Ti consiglio comunque la lettura:
La seo onpage riguarda anche la struttura dei tuoi contenuti.
Cosa significa strutturare i contenuti?
Significa che ciascun articolo del tuo blog ha una funzione diversa.
Lascia che mi spieghi meglio.
Questo articolo generale sulla seo è un articolo del tipo “cornerstore”, ovvero alla cima della piramide.
I contenuti cornerstone
I contenuti cornerstone sono post generali, molto lunghi (più di 4.000 parole) ed ottimizzati secondo parole chiave generiche molto competitive.
La funzione di questi contenuti è quella di fornire all’utente una base di partenza per fidelizzare il lettore ed invogliarlo a leggere contenuti più approfonditi sulla stessa disciplina.
➡ Per questo è importante settare bene le categorie!
Questo articolo si trova sotto la categoria “SEO” ed è cornerstone, quindi alla cima della piramide.
Sotto di lui si trovano gli altri argomenti più approfonditi sulla tematica riguardante la SEO.
Ottimizzare le categorie aiuta i visitatori e i motori di ricerca a capire la struttura ad albero del tuo blog (la c.d. SEO a silo).
Al secondo gradino della piramide troviamo i contenuti pillar.
I pillar post
I pillar post sono contenuti straordinari che approfondiscono leggermente un contenuto generale ma che si posizionano molto bene nei motori di ricerca.
Un articolo pillar deve o dovrebbe:
✅ avere una lunghezza oltre 3.000 parole;
✅ contenere keyword competitive ad alta ricerca;
✅ possedere un contenuto sempre di tendenza (articolo evergreen).
Al terzo gradino ci sono gli articoli keyword.
Gli articoli keyword
Gli articoli con parole chiave sono pagine più focalizzate che contengono parole chiave con una competizione media e che garantiscono meno ricerche rispetto ai pillar post (ma più mirate).
Un esempio di articolo keyword nella categoria “SEO” è quello in cui parlo di come velocizzare wordpress.
Un articolo keyword dovrebbe:
✅ avere una lunghezza superiore alle 1.500 parole;
✅ contenere keyword focalizzate con una media ricerca;
✅ possedere un contenuto evergreen o da aggiornare in base ai tempi (ad es. se domani dovessi trovare un plugin o un metodo innovativo per migliorare la velocità del mio sito aggiornerei l’articolo con una descrizione accurata del nuovo plugin o del nuovo metodo).
PS. Aggiorna costantemente gli articoli del tuo blog con nuovi strumenti testati, nuovi metodi o strategie adottati, nuove soluzioni a problemi rilevanti…
Questa tecnica SEO viene chiamata “Freshness” o freschezza dei contenuti.
Alla base della piramide troviamo gli articoli long tail e senza parole chiave
Gli articoli long tail e virali
Gli articoli long tail sono contenuti molto focalizzati e approfonditi che contengono parole chiave, per l’appunto, long tail ovvero a coda lunga.
Ne ho già parlato nell’articolo dedicato al seo copywriting, per cui qui ti dico solo che le keyword long tail sono parole chiave a bassa concorrenza che garantiscono poche ricerche ma molto targetizzate.
Se ti trovi agli inizi, è doveroso scrivere molti articoli long tail perché i nuovi siti sono svantaggiati in quanto non godono ancora di autorevolezza come i grandi colossi presenti da più tempo (concorrono per parole chiave molto ricercate).
Un articolo long tail dovrebbe:
✅ avere una lunghezza superiore a 1.000 parole;
✅ contenere keyword a coda lunga con bassa ricerca (0-100 al mese);
✅ possedere un contenuto da aggiornare col tempo (ti ho già detto che Google adora i nuovi articoli e quelli sempre aggiornati?).
Gli articoli virali sono pagine che coinvolgono tantissimo i visitatori, poiché trasmettono loro un’emozione forte:
▶ paura;
▶ indignazione,
▶ rabbia,
▶ sdegno,
▶ felicità,
▶ riflessione profonda…
Sono quegli articoli che trovi molto spesso condivisi nei social network perché particolarmente coinvolgenti.
Nella pianificAzione dei tuoi articoli ti consiglio di inserire anche questa tipologia.
La SEO on site
Ottimizzare la SEO on site significa migliorare le prestazioni del proprio sito web.
Anche la velocità di un sito è un fattore molto importante per la SEO.
Un sito lento, ovvero un sito che ci fa attendere oltre 4 secondi per caricarsi è penalizzato dai motori di ricerca.
Tra i fattori che incidono di più sulla velocità sono:
✅ l’hosting: è per questo che raccomando siteground;
✅ il tema: io consiglio un tema genesis su studiopress;
✅ il CMS: consiglio wordpress.org;
✅ un plugin per la cache: consiglio swift performance o WP rocket
Non mi dilungo ulteriormente in quanto c’è un articolo del mio blog (del tipo keyword) super-approfondito sul tema.
La SEO off site
Quest’area di ottimizzazione non riguarda in modo diretto il nostro sito perché il nostro compito è quello di attirare link da altri siti.
Un’ottima seo offsite richiede un’ottima seo onpage e seo onsite.
Che significa?
Non puoi pensare di ottenere link da siti autorevoli se il tuo contenuto è pessimo, non offre valore, non fa riflettere o non motiva.
La tecnica di ottenere link da siti esterni si chiama “link building” ed i link che ottieni sono chiamati “backlink”.
➡ Questa è l’area che reputo più difficile della SEO, soprattutto se hai un nuovo sito.
Perché?
Perché se nessuno ti conosce, come pensi di essere autorevole ed ottenere link dai “colossi del web”?
Non ti preoccupare, ci sono tecniche per migliorare quest’area anche se sei agli inizi.
Tecnica 1: contatta degli esperti e intervistali
Una tecnica che ti consente di ottenere backlink autorevoli è quella di intervistare degli esperti della tua nicchia e pubblicare il video/il testo dell’intervista nel tuo blog.
Le persone adorano essere citate, per cui potresti ottenere un backlink dai loro siti che rimandano al tuo articolo attraverso l’intervista.
Tecnica 2: interagisci con i tuoi visitatori
In questa fase dò per scontato che i tuoi contenuti siano di alta qualità e di valore per i lettori.
Il mio consiglio è di condividere questi post sui social, rispondere a tutti i commenti (anche negativi), porre delle domande, chiedere di lasciarti un commento in fondo all’articolo o nei social.
Crea delle pagine social e condividi contenuti virali, che scatenino un’emozione nel lettore (valgono anche i micro-contenuti tipici dei social), crea delle discussioni…
Tecnica 3: rispondi alle domande sui social
All’apparenza sembra che stia ripetendo i concetti già espressi nel precedente paragrafo…
… ma non è così 😀
Qui ti consiglio di:
✅ partecipare attivamente nei gruppi/pagine facebook di altre persone (attinenti la tua nicchia);
✅ rispondere alle domande su yahoo answers e su quora.
Tecnica 4: Public relation
Questo è l’aspetto più umano della seo (dopotutto non siamo macchine 😀 ).
Il tuo compito è quello di contattare altri blogger della tua nicchia ed interagire con loro:
- leggi i loro articoli;
- lascia dei commenti interessanti che possono completare l’articolo;
- seguili sui social;
- parlaci amichevolmente su facebook, whatsapp… cioè scambiatevi opinioni su determinati argomenti.
Vedrai che alla lunga sarà un rapporto win-win.
Scambiare opinioni con altre persone del settore ti porterà ad ottenere informazioni di alto valore, così come potrai fornire un diverso punto di vista al tuo nuovo amico blogger 🙂
Se alla lunga, questi ti riterranno autorevole potrai chiedere di scrivere un guest post nel loro blog con un link che rimandi ad un tuo articolo.
Tutto ciò influirà pesantemente sulla tua SEO!
Come?
⬆ Migliorandola drasticamente (soprattutto se otterrai backlink da siti con un alto valore di autorità del dominio).
Google ragiona nel seguente modo:
se il mio sito (autorità dominio 11) dovesse ottenere un backlink da una fonte autorevole (autorità dominio 50) il motore di ricerca considererà il mio blog molto buono (aumenterà anche l’autorità dominio passando forse a 13).
In termini “seoiani” un sito autorevole ha ricevuto da Google un punteggio basato sulla mia capacità di rispettare le sue regole. Questo punteggio viene chiamato Pagerank.
Se tale sito dovesse contenere un link del mio sito, una parte di questo punteggio si trasferirà al mio blog attraverso un passaggio di pagerank chiamato link juice.
NB. assicurati che i backlink non siano solo del tipo “nofollow” (non seguire), perché avranno molto meno valore agli occhi di Google.
I migliori backlink sono del tipo “dofollow” (da seguire).
Tecnica 5: usa le directory
Questa tecnica seo off site era molto più efficace un tempo; ora con i continui aggiornamenti di google ha perso molta importanza.
Le directory sono siti – con autorità dominio abbastanza alta (sopra 20) – che contengono tantissimi siti raggruppati secondo categorie.
Ti consiglio di inserire il link della tua homepage su:
I backlink di queste directory sono del tipo “dofollow”.
Monitora i backlink
Una pratica off-site molto trascurata è quella di monitorare i backlink che hai acquisito.
Devi sapere che una volta che qualche tuo articolo si posizionerà in prima pagina, potresti essere vittima di qualche tecnica SEO scorretta da parte di qualche concorrente poco leale:
➡ ottenere backlink da siti non autorevoli/spam
Come detto poco fa, se l’articolo di un blog famoso contiene un tuo link il suo pagerank passerà al tuo articolo (link juice)…
… però vale anche il ragionamento opposto!
Ovvero se un sito spam, pessimo, contiene un tuo link, il suo pessimo pagerank passerà al tuo sito peggiorandone il posizionamento agli occhi di Google.
Proprio per questo devi tenere sotto controllo i tuoi backlink!!
Ora sono preoccupato! Come faccio a controllare i miei backlink?? :O
I programmi che ti consiglio sono i seguenti:
- moz;
- ahref;
- screaming frog (un programma da scaricare);
- l’estensione per google chrome mozbar;
- l’estensione Mangools SEO extension.
Una volta individuati i siti contenenti SPAM da cui non vorresti ricevere il backlink, puoi usare uno strumento che Google ha rilasciato gratuitamente per eliminare tali link dannosi: il disavow tool.
Entra nel tuo account Google, inserisci l’url corretto della tua homepage (nel mio caso https://senza www.) e clicca su disavow links.
In seguito copia ed incolla i link contenenti SPAM in un blocco note del tuo computer e salvalo in formato .txt.
Riporta il file salvato nel programma e clicca su “submit“.
Hai finalmente eliminato i link dannosi che rimandavano al tuo sito! 😀
PS. In un’intervista di qualche tempo fa John Mueller, Trend Analyst di Google, ha risposto ad una domanda di un utente che chiedeva se un sito con molti backlink contenenti SPAM potesse essere penalizzato dal motore di ricerca.
Egli rispose che a meno che non si sia a conoscenza di un tipo di attività regolare che un precedente SEO o che qualcuno in passato ha fatto per il tuo sito web riguardante i link, allora lui non farebbe niente.
Il mio consiglio finale rimane comunque quello di controllare una volta ogni 3 mesi i link in ingresso nel tuo sito ed utilizzare il disavow tool per i link SPAM.
Ora che ho descritto tutti i tipi di ottimizzazione lato SEO non resta altro che definire una linea guida che devi seguire per farti conoscere da google.
Guida SEO: gli inizi
Ipotizzo che ti trovi agli inizi della tua carriera imprenditoriale e sei indeciso se avviare un blog o meno.
Se vuoi mostrare le tue competenze al tuo target di riferimento devi aprire un blog!
Sia che tu sia un coach, un consulente, un infomarketer…
… apri il tuo blog!
Chiarito questo, ti chiederai:
Come si apre un blog? Da dove devo iniziare?
Ho scritto una guida a riguardo che puoi trovare cliccando qui sotto:
➡ Come aprire un blog: le strategie indispensabili
Riassumendo la guida devi:
✅ optare sin da subito ai migliori hosting sul mercato per la SEO on-site: ti consiglio siteground;
✅ optare sin da subito con un tema performante, leggero e pulito per la SEO on site: ti consiglio il tema genesis di studiopress o se preferisci uno dei temi presente su themeforest;
✅ installare i migliori plugin presenti sul mercato.
Bene, ora hai creato il tuo blog wordpress.org con hosting siteground e tema genesis.
Cos’altro devo fare per ottimizzare il mio sito?
Devi svolgere un’attività di pianificAzione digitale (ti ricorda qualcosa questo nome..? 😀 ).
Dopo aver scelto la tua nicchia di mercato che rispecchia la tua passione e sei molto competente in materia devi delineare la struttura del tuo blog.
Ipotizziamo tu abbia scelto la nicchia del dropshipping.
- Imposta il tuo contenuto cornerstone sul dropshipping (cos’è, a cosa serve, quanto si guadagna, perché è meglio iniziare con il dropshipping rispetto ad un e-commerce, i vantaggi…).
- Definisci i tuoi articoli pillar evergreen (le migliori tecniche per pubblicizzare la tua attività di dropshipping, come scegliere il proprio fornitore di fiducia, le migliori piattaforme…).
- Imposta almeno i primi 5 articoli keyword (il dropshipping di wish, come iniziare a fare dropshipping, come trovare i prodotti da vendere online…)
- imposta le categorie dove inserire tali articoli (ad esempio dropshipping italiani, dropshipping stranieri, fornitori dropshipping …);
- imposta le pagine “chi sono-chi siamo” e la pagina “contatti”;
- inserisci il modulo della privacy policy e della cookie policy (io utilizzo iubenda);
- inserisci il logo della tua attività per migliorare l’esperienza utente per pubblicizzare il tuo brand;
- Rendi i tuoi contenuti più sicuri implementando il protocollo “https” e installando un certificato SSL. Scegliendo siteground otterrai entrambe le cose in omaggio;
- crea un menù per migliorare l’esperienza utente.
Se hai seguito le mie istruzioni in questo momento dovresti avere 7 articoli e un blog ben strutturato.
È giunto il momento di ottimizzare gli articoli sin da subito.
Come?
Segui la mia scaletta.
La scaletta delle ottimizzazioni SEO
Questa è la scaletta che seguo quando devo scrivere un contenuto:
1. Utilizza il pianificatore delle parole chiave di google ads e ubersuggest per trovare le keyword da inserire nei tuoi articoli (per il cornerstone usa una keyword generica, per il pillar una più specifica e per gli articoli keyword usa parole chiave a coda lunga con basso volume di ricerca);
2. Ti consiglio di iniziare con parole chiave con minore ricerca perché agli inizi sei svantaggiato e non riuscirai a competere con i colossi del web;
3. Valuta la difficoltà delle parole chiave digitandole su google sulla base dell’autorità dei tuoi concorrenti ( puoi vedere l’autorità della pagina e del dominio installando un’estensione di google chrome gratuita chiamata “mozbar”).
4. Verifica l’intenzione di ricerca della parola chiave che hai digitato su google leggendo i primi 10 articoli che ti appaiono (lo so… è un lavoraccio 😀 );
nell’articolo sul seo copywriting ho spiegato cos’è la search intent.
Cliccaci e digita sulla tastiera CTRL più F insieme e scrivi “search intent” e premi invio.
5. Usa “answer the public” per capire le principali domande che si pongono gli utenti della tua nicchia.
➡ Scrivi “dropshipping” e il programma ti restituirà diverse parole chiave.
Un altro aiuto te lo fornisce google stessa.
Digita dropshipping nella barra di ricerca e visualizza i suggerimenti che trovi in fondo alla pagina (dopo il decimo articolo)
6. inserisci la keyword principale nell’H1 ovvero il titolo del tuo articolo;
7. inserisci la parola chiave nell’url (ad esempio se la tua parola chiave fosse “dropshipping italiani” la tua url sarà www. Comefaredrop . Com/ dropshipping-italiani);
8. non andare fuori tema, ovvero scrivi informazioni che interessano il tuo target per quella parola chiave ( ricordi la search intent?);
9. inserisci la keyword principale nel tag title e rendilo attraente per sbaragliare la concorrenza;
10. inserisci la parola chiave nella meta description e rendila convincente (usa yoast o rankmath per cambiarla);
11. inserisci la keyword almeno in un sottotitolo H2;
12. inserisci la parola chiave nel primo paragrafo del testo (le prime 100 parole dovrebbero contenerla almeno una volta);
13. struttura i tuoi articoli con un titolo (H1) – diversi sottotitoli (H2) – diversi sottoparagrafi (da H3 ad H6);
14. inserisci diverse immagini per migliorare l’esperienza utente;
15. inserisci il testo alternativo in tutte le immagini come spiego in questo articolo;
16. comprimi le immagini (ogni foto non dovrebbe superare i 100-150 kb);
17. utilizza più volte nel testo la parola chiave principale senza esagerare (altrimenti verrai penalizzato per keyword stuffing) ed utilizza diverse varianti della stessa (sinonimi, parole connesse…);
18. Evidenzia in grassetto le parole che ritieni più importanti, in corsivo le possibili domande dei tuoi lettori e le tue riflessioni.
Sottolinea i link interni ed esterni;
19. inserisci link verso fonti autorevoli (wikipedia, aranzulla, efficacemente ecc…);
20. evita di inserire link verso siti spam o illegali;
21. inserisci link interni verso altri tuoi articoli quando necessario (ciò migliorerà l’esperienza utente e farai capire agli spider dei motori di ricerca la struttura del tuo sito);
22. inserisci dei video, se possibile, nei tuoi contenuti cornerstone e pillar (aumenta il tempo di permanenza dell’utente);
23. inserisci i pulsanti di condivisione dei social network (ti consiglio sassy social share);
24. inserisci i rich snippet con rank math (possono essere le stelline che compaiono in alcuni risultati per la sezione “review”, potrebbero essere i prezzi di un corso o di un libro, i tempi di preparazione per una torta…);
25. rendi i link verso siti affiliati “rel=sponsored” ed utilizza un plugin come thirstyaffiliates per nascondere tali link;
26. inserisci una tavola dei contenuti per migliorare l’esperienza utente ( ti consiglio di usare il plugin easy table of contents);
27. scegli la categoria del tuo contenuto e, se vuoi, imposta dei tag;
28. inserisci gli articoli correlati in fondo ai post per ridurre la frequenza di rimbalzo (ti suggerisco il plugin WordPress Related Posts Thumbnails).
Giunti in questa fase hai il tuo blog che regala una bella esperienza utente e 7 articoli ottimizzati lato SEO (on-page).
Cosa manca?
Devi ancora migliorare la velocità del sito e dichiarare a Google che esisti!!
Per quanto riguarda la velocità ti rimando a questo articolo:
➡ come velocizzare wordpress e mettergli il turbo
Vediamo come segnalare il nostro blog a google.
Le tecniche SEO per farci scoprire da Google
Per segnalare il nostro sito a google dobbiamo creare una mappa xml e vedere se il file robots.txt blocca gli spider dei motori di ricerca.
La mappa xml
La mappa del tuo sito in formato xml è la mappa che contiene tutte le pagine e i contenuti multimediali (foto e video) che vogliamo mostrare a google per farli indicizzare.
Come si crea?
Usa i plugin yoast by seo, rankmath o Google XML Sitemap.
Questi plugin genereranno automaticamente la sitemap del tuo blog.
Dovresti ottenere un link come il seguente: https:// pianificazionedigitale. com/ page-sitemap.xml
Ora che ho creato la mia sitemap sono stato indicizzato dai motori di ricerca?
No, manca un passo.
➡ Devi inserire la sitemap su google search console.
Apri search console e inserisci la tua mail e password di google.
Vai su “proprietà” ed inserisci l’url dell’homepage del tuo sito nelle sue 4 varianti.
In che senso 4 varianti?
Inserisci 4 proprietà con il www e senza il www, con http e https.
Io ho inserito questi link:
- http : //pianificazionedigitale. Com
- https : //pianificazionedigitale. Com
- http : //www.pianificazionedigitale. Com
- https : //www.pianificazionedigitale. Com
Dopo aver inserito queste 4 proprietà, metti la tua sitemap 4 volte:
➡ Vai su “sitemap” ed inserisci il link della tua mappa.
Hai finito!
Non ti resta altro che controllare che il file robots.txt non impedisca agli spider dei motori di ricerca di controllare il tuo sito.
Il file robots.txt
Ti riporto la definizione che fornisce google:
Un file robots.txt fa capire ai crawler dei motori di ricerca quali pagine o file possono o non possono richiedere dal tuo sito. Viene usato principalmente per evitare di sovraccaricare di richieste il sito; non è un meccanismo che permette di escludere una pagina web da Google. Per escludere una pagina da Google, devi usare istruzioni o tag noindex oppure proteggere tramite password le pagine.
Se ne vuoi sapere di più sul file robots.txt ti rimando all’articolo in questione.
➡ Quello che interessa a noi in questo momento è che il tuo sito sia indicizzabile.
Come faccio a vedere il file robots.txt?
Molto semplice, scrivi l’url del tuo sito e aggiungi“robots.txt”:
https: // pianificazionedigitale. com/robots.txt
Vedrai queste righe:
User-agent: *
Disallow: /wp-admin/
Allow: /wp-admin/admin-ajax.php
Il tuo sito è indicizzabile se contiene “user-agent: *” che significa che autorizzi tutti gli spider dei motori di ricerca ad entrare nel tuo sito.
La riga “disallow: wp-admin” significa che non vuoi che i motori di ricerca entrino nella tua bacheca, cioè nel tuo pannello di amministrazione (impostalo così per sicurezza).
➡ L’ultimo passo da compiere è quello di inserire il link della tua sitemap nel file robots.txt.
Come faccio?
I soliti plugin yoast by seo, rank math ci danno una mano anche in tal senso 🙂
Hai fatto? Perfetto!
Ora gli articoli e le pagine del tuo blog sono state indicizzate!
PS. controlla sempre su google search console la presenza di eventuali errori di indicizzazione.
I migliori programmi lato SEO
Per non farci mancare nulla, in questo capitolo ti mostro i migliori programmi seo (gratuiti con limitazioni).
Quelli che ti elencherò sono dei programmi che semplificheranno il processo di ottimizzazione del nostro sito (ricorda che il miglior strumento rimane e rimarrà sempre il nostro cervello!).
Strumenti per la ricerca di parole chiave
Gli strumenti che utilizzo per trovare le mie parole chiave sono:
Strumenti per monitorare il traffico
I tool che uso per vedere come le mie parole chiave sono posizionate su google sono:
Strumenti per il miglioramento delle prestazioni del sito
I programmi che utilizzo per monitorare le prestazioni on-site e on-page del mio blog sono:
screaming frog (gratuito fino a 500 pagine);
gtmetrix;
page speed insight di google;
website grader;
pingdom tools.
Strumenti per monitorare i backlink
I migliori strumenti per monitorare i tuoi backlink sono:
Ti segnalo infine i migliori programmi per monitorare i possibili link rotti (cioè quei link che hai inserito nel tuo sito che sono sbagliati oppure reindirizzano a pagine con errore 404):
il plugin rankmath.
Conclusioni
Siamo giunti alla fase finale di questa mega-guida per i principianti della SEO.
Sul web non ho trovato una guida più completa di questa e ne sono molto soddisfatto.
Ti ha portato da zero in cui non avevi un blog al possedere un sito ottimizzato, indicizzato e si spera ben ottimizzato 😛
➡ Non ti scoraggiare se non vedrai risultati sin da subito.
La SEO è un lavoro che richiede parecchia costanza e disciplina.
Continua a postare articoli interessanti e coinvolgenti e col tempo Google si accorgerà di te 🙂
Ti riassumo tutto quello che devi fare per ottimizzare il tuo sito:
scegli la nicchia che rappresenta la tua passione e in cui sei competente;
- usa wordpress.org con hosting siteground e un tema performante;
- scrivi il tuo contenuto cornerstone, pillar e almeno 5 articoli keyword (a chiave lunga);
- imposta il tuo logo (inseriscilo in alto a sinistra), la pagina “chi sono”, “contatti” e il menù per dare una struttura al sito;
imposta le categorie e i tag;
inserisci la privacy policy e cookie policy con iubenda;
segui tutte le 28 regole della SEO on-page;
crea la tua mappa xml con yoast, rankmath o google xml sitemap;
inserisci il link della mappa su google search console e nel file robots.txt;
assicurati che il file robots.txt non impedisca ai motori di ricerca di trovarti;
controlla almeno una volta a settimana la presenza di eventuali errori nella console;
Una volta conclusa l’ottimizzazione seo onpage e onsite non resta altro che seguire le tecniche SEO offsite che ti ho illustrato:
1️⃣ contatta degli esperti e chiedigli un’intervista;
2️⃣ interagisci con i tuoi visitatori;
3️⃣ partecipa attivamente nei gruppi social e rispondi alle domande su yahoo answers e quora inserendo il link di un tuo articolo se necessario (non devi essere considerato uno spammatore);
4️⃣ fai public relation, stringi amicizia con i blogger del tuo settore, chiedi loro di scrivere un guest post per ottenere un backlink;
5️⃣ inserisci il tuo sito in 2-3 directory.
Una volta ottimizzata la SEO onpage, onsite e offsite noterai che pian piano Google si accorgerà di te e ti farà salire tra i risultati di ricerca.
Le tue domande
In questo capitolo risponderò alle domande che vengono poste su Quora italia in merito alla SEO in generale.
1. Quante volte inserire una keyword all’interno di un articolo di un sito internet per puntare alla prima pagina di Google?
Non c’è un numero esatto di parole chiave da inserire nel tuo articolo.
Devi inserire le parole chiave in maniera naturale così da non stravolgere il tuo testo.
Inoltre evita il keyword stuffing ovvero l’inserimento eccessivo di parole chiave
2. Qual è il miglior strumento per le parole chiave gratuito e facile da usare per i nuovi blogger?
I migliori strumenti sono il pianificatore delle parole chiave di google ads e ubersuggest.
Ti consiglio di dare un’occhiata anche a KWFinder.
Inoltre per scoprire l’intento di ricerca delle persone su google ti consiglio di guardare seozoom e semrush che sono gratis per un certo volume di ricerca.
3. È vero che Google non usa più le keyword per la SEO e si concentra di più sul contenuto della pagina web?
No, Google usa ancora le parole chiave per la SEO (se non lo facesse più della metà del mio articolo sarebbe da cestinare! 😀 ).
È da diversi anni che Google si concentra di più sul contenuto della pagina web.
Il suo intento è quello di fornire il miglior risultato e la miglior esperienza all’utente che digita una richiesta nel suo motore di ricerca.
Come hai trovato questa guida?
Per me è una grande soddisfazione ricevere un commento da parte tua e per ogni domanda non esitare a contattarmi!
Questa guida mi ha richiesto giorni di lavoro, che ne diresti di mettere un like e di condividerla ad altri utenti che hanno il tuo stesso problema?
Te ne sarei estremamente grato.
Un abbraccio,
Manuel
Manuel Nori: fondatore di PianificAzione Digitale
Appassionato di blogging e web marketing, ho deciso di aprire il mio blog PianificAzione Digitale con lo scopo di condividere le migliori strategie per tutti coloro che intendono costituire il loro primo business online. Scopri le migliori guide nel mio blog! scopri chi sono...
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Complimenti ottimo articolo l’ho letto tutto d’un fiato grazie mille